La mia ispirazione
Omnia vincit amor
A stimolarmi a stare sui libri giorno e notte, ad accumulare lauree e a spingermi così avanti nella ricerca fino alla creazione del Metodo Wellbeing, è stato l’amore per mia moglie, Giada.
Quando l’ho conosciuta, ero ancora uno studente universitario e lei, bellissima e giovanissima, aveva già scoperto di essere affetta da sclerosi multipla.
La mia prima tesi (ne sono seguite – per ora – altre due), l’ho sostenuta in farmacologia, studiando gli effetti dell’alimentazione su questo tipo di patologia. E a Giada per prima ho consigliato di seguire gli insegnamenti della dottoressa Catherine Kousmine e quel modo corretto di nutrirsi che poi è diventato il suo metodo, il nostro metodo.
Oggi Giada, a distanza di anni – nel frattempo è diventata anche madre dei due nostri bellissimi ragazzi, Jacopo e Irene, ormai quasi maggiorenni – sta bene. Anzi benissimo.
Ha un ritmo di vita normale e il suo invecchiamento delle cellule si è bloccato.
Omnia vincit amor, avrebbe scritto Virgilio. L’amore vince su tutto. E per noi è stato esattamente così.
Stimolato dall’incredibile e straordinario beneficio avuto su mia moglie e incoraggiato proprio da lei, anche una volta indossato il camice bianco non mi sono voluto fermare. E ho iniziato a lavorare in laboratorio affinché quel modo di ragionare sull’alimentazione, prima di scegliere i cibi e poi di come cuocerli e di mangiarli, potesse diventare un patrimonio comune di salute in un mondo in cui nessuno si ferma più a pensare e a farsi domande. Neanche per chiedersi cosa c’è nel piatto.
Un modo per prendersi totalmente cura di se stessi, che inizia proprio dalla buona tavola.
Mangiare bene, per stare bene. Wellbeing, ovvero benessere al cento per cento.
La rivoluzione, pensata proprio per aiutare anche psicologicamente mia moglie Giada ad affrontare la malattia, sta non nell’assenza e nella privazione di alimenti, ma nella loro scelta consapevole. Introdurre tutti i pasti con verdura cruda, consumare a pranzo proteine animali o vegetali, riservare alla cena i carboidrati complessi, sempre integrali, orientarsi sui prodotti locali e di stagione. Non rinunciando, senza abusarne, a un tè, un caffè, un bicchiere di vino rosso, una fetta di formaggio magro o una fetta di carne, purché cotta senza essere bruciata.
Nessuna costrizione per perdere peso, ma un cambio di stile di vita, perché l’obiettivo non è far arretrare l’ago della bilancia, ma amarsi.
Un investimento a lungo termine sia sulla propria linea che sulla salute.
L’arte di mangiare bene – sostengo fermamente – è antica come il mondo, ma l’arte di mangiare per stare bene è priorità necessaria del mondo di oggi e di domani.
I 5 pilastri del Metodo Wellbeing
Alimentazione Consapevole
Si ingrassa se si mangia più del necessario, ma non tutti sanno che è anche fondamentale associare bene i cibi per digerirli ed assimilarli il più velocemente possibile: una digestione lenta e difficile produce un accumulo maggiore di scorie tossiche.
Queste scorie, se non vengono eliminate in breve tempo, sono accumulate soprattutto nei tessuti adiposi di cosce, natiche e girovita.
Meno tossine si producono, meno ci si gonfia
Disintossicarsi significa anche dimagrire
WELL BEING
La dieta che ti allunga la vita
Quali sono le problematiche che intossicano l'organismo?
1) Stress
2) Aria e acqua inquinate
3) Scarso movimento
4) Utilizzo eccessivo di cibi acidificanti
5) Scarsa assunzione di cibi acquosi e alcalinizzanti
6) Associazioni alimentari sbagliate
7) Pensieri ed emozioni “disarmoniche”